DANZE

Aria di Casa Nostra offre un repertorio di danze e musiche caratterizzato da una vivacità che non lascia indifferenti gli spettatori.

Ballerini ciociari che saltano a ritmo di saltarello

Il tema maggiormente ricorrente nelle danze è quello del corteggiamento, i cui movimenti riportano a un galateo spesso dimenticato. Altri, invece, rimandano a momenti cardine del mondo contadino come la mietitura e la vendemmia.

La musica e le danze sono rappresentative di una Ciociaria giocosa e scherzosa, ma anche tenace e lavoratrice.

Ballo delle conche

Danza di corteggiamento. La conca di rame è un elemento cardine della quotidianità di un tempo: con quella le ragazze si recavano giornalmente alla fonte per attingere acqua. I ragazzi spesso erano lì ad attenderle per fare il filo e provare a conquistarle.

Mazurka delle Rose

La danza, a ritmo ternario, è stata importata in Ciociaria durante la Seconda guerra mondiale, da un contingente di truppe polacche che si stabilì sul territorio per oltre due anni.

Ballo delle “Vizzoche”

Danza allegra e spensierata. Nel nostro dialetto le vizzoche sono le ragazze zitelle, che si mettono in mostra facendo le civettuole , con la speranza di prendere marito.

Ballo dell’allegria (Polka)

Il collettivo maschile e quello femminile si scindono, danzano intrecciati, ma mai uniti. Ragazzi e ragazze si specchiano in un ballo vivace, dai movimenti rapidi. Le donne si mostrano belle e fiere, mentre con gli uomini si cercano e si sfuggono.

Tarantella ciociara

Situata tra Roma e Napoli, la Ciociaria ha spesso goduto delle influenze limitrofe. In questo caso è stata la Campania a lasciare un segno tra la gente di questi luoghi: la tarantella infatti è un ballo allegro, di chiara influenza napoletana.

Ballo dei Giacchi

Danza briosa e vivace a ritmo di quadriglia. I “giacchi” nel nostro dialetto sono le tipiche gonne indossate dalle donne ciociare.

Valzer della Passeggiata

Una danza che affonda le radici nei tempi in cui lo Stato Pontificio aveva la supremazia sulla zona: furono le truppe francesi al servizio del Papa a lasciare in eredità questo ballo dai movimenti piuttosto lenti.

Quadriglia delle Regine

Danza piuttosto vivace di ascendenza rinascimentale, con passo di quadriglia, l’avvicinamento e l’allontanamento delle coppie, fino ad arrivare alla elevazione regale delle ragazze.

Ballo della Igliara e degli Uigli

Viene rappresentato in questo ballo il lavoro fatto dagli uomini e dalle donne dopo la mietitura con gli attrezzi tipici: gli uigli, bastone di media lunghezza per la battitura del grano e la igliara, setaccio per dividere il grano dalla pula.

Ballo dei nastri

Questa danza si eseguiva presso le famiglie gentilizie in occasione delle feste. Viene eseguita con nastri colorati, che corrispondono ai vari colori delle balze delle gonne femminili. Ogni colore corrispondeva ai vari casati presso cui le ragazze prestavano servizio.

Saltarello ciociaro

Il nome deriva dal latino “saltatus“. In alcune zone è chiamato anche “ballarella“, “salterello“, “sardarell’“: probabilmente è la più tipica e diffusa tra le danze ciociare.

Le coppie si alternano alle figure di gruppo, le ginocchia dei danzatori salgono e scendono su un ritmo allegro e deciso.

Come le ciocie ai polpacci, i ballerini si stringono tra loro, si legano sulle spalle per poi lanciarsi in vorticosi girotondi dall’andatura saltellante.

Curiosità

Aria di Casa Nostra  segue i movimenti del saltarello realizzato da Flavio Fiorletta per dare vita alle figure che lo compongono, il fondatore del gruppo folkloristico, utilizzò i tipici “cannulicchi”: disponendoli sul tavolo immaginò le varie figure del ballo.

Il Saltarello, da sempre, segna il saluto al pubblico del gruppo. Donne e uomini si congedano sventolando i colorati fazzoletti.